THE LIDO FLEET
Italian Liners 1922 - 1965


domenica 16 maggio 2010

SATURNIA e VULCANIA (1927-1928)


LE MERAVIGLIOSE MOTONAVI
SATURNIA e VULCANIA.
(1927-1928)



Il logo della compagnia di navigazione Cosulich Line di Trieste,
armatrice delle due bellissime motonavi.


SATURNIA.

Committente: Cosulich Line, Trieste.
Cantiere: Cantiere Navale Triestino (Cantieri Riuniti dell’Adriatico) di Monfalcone, Co. 160
Impostato: 30 maggio 1925.
Varato: 29 dicembre 1925.
Viaggio inaugurale: 21 settembre 1927.
Data fine: 7 ottobre 1965.

Dati tecnici.
Lunghezza: 192,50 mt.
Larghezza: 24,31 mt.
Immersione: 8,53 mt.
Stazza lorda: 23.940 tsl.
Stazza netta: 16.710 tsl.
Propulsione: Due diesel Burmeister & Wain 8 cilindri (840x1500 mm); 24.000 hp; due eliche.
Velocità di servizio: 19,25 nodi.
Velocità massima alle prove: 21,10 nodi.

Capacità d’imbarco nel 1927: 2.197 passeggeri in quattro classi.

Prima classe:           279 passeggeri.
Seconda classe:      257 passeggeri.
Classe Turistica:     309 passeggeri.
Terza classe:         1.352 passeggeri.

Equipaggio: 510 persone.





La SATURNIA in cantiere per il lungo e complesso lavoro di allestimento.


La SATURNIA in partenza da Trieste per il viaggio inaugurale verso
Rio de Janeiro e Buenos Aires.


La SATURNIA in navigazione verso i porti del Sud America.

La SATURNIA fotografata in navigazione a tutta forza dai ponti
del CONTE DI SAVOIA.


Una fotografia della SATURNIA successiva ai lavori di restyling del 1935.
Si nota appieno la bellezza delle proporzioni della motonave.


Pubblicità commissionata dalla Cosulich Line per l'entrata in servizio, sulla rotta del Nord America, delle due motonavi.


Un dipinto che ritrae la SATURNIA in arrivo a New York.



ALLESTIMENTI INTERNI.

A bordo della SATURNIA, destinata in origine alla rotta dell’America del Sud, il piano generale degli interni era stato affidato all’architetto triestino Arduino Berlam che, promotore all’epoca di un rinnovamento stilistico nel campo degli arredi navali, fu direttamente responsabile dell’allestimento degli ambienti di Turistica e Terza classe. Questi locali furono caratterizzati da chiarezza e continuità: gli elementi decorativi erano sobri e di origine secessionista: dominava l’impiego di legni naturali quali acero bianco, mogano, palissandro e rovere. Alla supervisione di Berlam si dovettero anche gli arredi nelle cabine di Prima classe e nelle cabine di classe Lusso: quest’ultime dotate ciascuna di veranda privata aperta sul mare, una novità assoluta nell’architettura delle navi passeggeri. Lo Studio Coppedè fu invece incaricato di realizzare gli arredi del Salone da Pranzo, del Salone delle Feste e della Rosticceria e l’ambientazione della piscina coperta in stile “Pompeiano”, così descritta da un cronista dell’epoca: “..Un’ampia vasca quadrata s’apre sotto il lucernario e vi si scende per gradini di marmo, e la circondano colonne di marmo, tavolini di marmo, sedili in marmo intramezzati da tripodi di bronzo che portano fiori. Le pareti sono tutte una ricca e audace policromia di atlanti grotteschi in marmo chiaro, di mascheroni di mosaici a tinte vive su fondi d’oro; gli impianti sono di marmo tassellati multicolori; i mobili con la loro tinteggiatura e i cuscini di cuoio verde imitano il tono del bronzo; le lampade sospese sulla piscina riproducono la testa bifronte di Giano..”. Al classicismo storicista di questo locale, si richiamava anche la decorazione del Salone da Pranzo che era ispirata, nella larga fascia marmorea con il motivo della greca alla base della cupola, al fregio del Partenone. A più consueti modelli di riferimento si appoggiavano invece il trionfo Barocco dello stile “Luigi XIV” nel Salone delle Feste, arricchito dal forte impatto cromatico delle tappezzerie e dallo splendore della grande cupola, e l’austero stile “Rinascimentale” della Rosticceria, caratterizzata da decorazioni pittoriche alle pareti e dagli inserti di ceramiche di Richard-Ginori. Al citazionismo dei Coppedè si accompagnava la sontuosità degli altri ambienti della classe di Lusso. In particolare, lo Scalone monumentale con la balaustra dorata, che collegava i diversi ponti della nave, era decorato con quattro pannelli dipinti a lacche del pittore Edgardo Sambo. Sempre nello Scalone, l’ornamento di maggior richiamo era dato da una statua in bronzo della dea Saturnia dello scultore Giovanni Mayer. Negli altri ambienti si riscontra l’esordio progettuale dello Studio Stuard di Pulitzer, responsabile dell’allestimento del Fumoir, in uno stile “Tudor” modernamente interpretato, e l’originalissima Galleria-Salotto “Tè-Room”, risolta nella favoleggiante interpretazione del “Romanticismo Neogotico”.





Alcuni dei bozzetti per gli allestimenti interni della SATURNIA.

Studio preliminare dei Coppedè per la Piscina coperta della SATURNIA (metà del 1925).


Bozzetto preliminare per i Saloni delle Feste a bordo della SATURNIA
e della VULCANIA.


Cartolina d'epoca che illustra il meraviglioso Salone delle Feste
a bordo della SATURNIA.


Dettaglio della parete di prua del Salone delle Feste.
Le decorazioni, fra cui spiccano le cariatidi, si commentano da sè..
Il tutto era in legno di quercia laccato in bianco avorio e rivestito a foglie d'oro.
La tappezzeria sullo sfondo era in velluto rosso ed oro.


La fantasmagoria decorativa del Salone delle Feste del SATURNIA.





















Festa nutturna, in una brochure pubblicitaria primi anni '30,
nel Salone delle Feste del SATURNIA.


Il Salone da pranzo della SATURNIA.
Alla base della cupola in ferro battuto e vetri ambrati era riprodotto
il fregio decorativo in marmo del Partenone.






Un particolare del Salone da pranzo con ben in vista il fregio marmoreo, copia fedele di quello del Partenone esposto al British Museum.


Bozzetto del dipinto commissionato dalla Cosulich Line nell'ambito della campagna
promozionale per l'entrata in servizio della SATURNIA.


Un estratto della brochure dedicata alle piacevolezze della Prima classe
a bordo della SATURNIA.



La Grand Hall di prua della SATURNIA, con lo splendido
lucernario in vetri a mosaico ed il sontuoso lampadario centrale.


Un dettaglio del bassorilievo in bronzo dorato posto sul ballatoio dello scalone.






Dettaglio dell'angolo salotto con caminetto nel Fumoir.
I pannelli parietali erano in rovere lucido con inserti in
vetro piombato e colorato.
Caminetto in marmo giallo di Siena.




Scene di vita, in una brochure fine anni '20, nella Piscina coperta.
Tutto l'ambiente era rivestito con marmi policromi e mosaici.
I vasi ai lati della vasca erano in onice con supporti in bronzo brunito.


















Veduta assiometrica di uno dei due Grandi Appartamenti Regali del SATURNIA.
Erano composti da ingresso con bagagliera, salotto, veranda privata, camera da
letto padronale doppia, camera singola con grande sofà e stanza da bagno.



due vedute della camera da letto padronale.



Le famose 38 Cabine di Lusso dotate di terrazzo-veranda privato.
Questa tipologia di sistemazioni sono state reintrodotte sulle navi
da crociera nei primi anni '90 come grande "novità mondiale"... 



Sala di soggiorno di classe Turistica.
Arrendata in stile Secessionista, risultava un ambiente moderno e confortevole,
soprattutto tenendo conto che era riservato ad una classe inferiore, dove sino
a pochi anni prima gli arredi erano ridotti al minimo indispensabile e gli impianti
decorativi non erano quasi neppure contemplati.




Prima o poi mi dedicherò a scannerizzare anche questa bellissima tavola che
riproduce le planimetrie dei ponti della SATURNIA riservati alla Prima classe. 



Veduta assiometrica di una delle 38 Cabine di Lusso con terrazzo-veranda
dopo i lavori di restyling del 1935-1936.











VULCANIA.




Committente: Cosulich Line, Trieste.
Cantiere: Cantiere Navale Triestino (Cantieri Riuniti dell’Adriatico) di Monfalcone, Co. 161
Impostato: 30 gennaio 1926.
Varato: 18 dicembre 1926.
Viaggio inaugurale: 19 dicembre 1928.
Data fine: affondata nella baia di Kaohsiung il 20 luglio 1974.

Dati tecnici.
Lunghezza: 192,05 mt. 
Larghezza: 24,31 mt.
Immersione: 7,46 mt.
Stazza lorda: 24.469 tsl.
Propulsione: due Diesel 8 cilindri Burmeister & Wain - CRDA (Fabbrica Macchine Sant'Andrea, Trieste); 24000 hp; due eliche.
Velocità di servizio: 19,25 nodi.
Velocità massima alle prove: 21,07 nodi.

Capacità d’imbarco: 1.665 passeggeri in quattro classi. 
Prima classe:                370 passeggeri.
Seconda classe:            412 passeggeri.
Classe Turistica:           319 passeggeri.
Terza classe:                 564 passeggeri.

Equipaggio: 510 persone.


In uscita dal porto di Trieste nel 1928.


In navigazione alla fine degli anni '20.


Ormeggiata alla Stazione Marittima di Trieste nel 1930. 



In porto a Trieste nella seconda metà degli anni '30.


In partenza da Trieste alla fine degli anni '20.


In bacino di carenaggio dopo i lavori di restyling del 1935.
Si può notare il nuovo bulbo inserito nella prua. 

 
La Vulcania in una cartolina della fine degli '20.


Nel 1942 con le insegne di nave ospedale durante la missione
di rimpatrio dei civili italiani dall'A.O.I. (Africa Orientale Italiana).



Una bella fotografia della Vulcania vista dal ponte Lido 
di Prima classe dell'Andrea Doria nel 1954.










20 commenti:

  1. Salve Fausto,

    Lavoro in un laboratorio di restauro cinematografico di Gorizia e stiamo lavorando su un film (girato probabilmente tra il 1927 e il 1930) in cui appare una nave da crociera. Se le mando una foto lei sarebbe in grado di riconoscerla? Non si tratta però di un viaggio oltreoceano, bensì di una crociera nel Mediterraneo (due delle tappe sono Atene e Istanbul), con partenza da Monfalcone o Trieste.
    Mi faccia sapere,

    Michela

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  2. Buongiorno Fausto,
    complimenti per il blog! Vorrei chiederle una consulenza su di una foto in mio possesso, degli anni '30, dove un gruppo di persone è seduto a tavola sotto una scritta "a tavola non s'invecchia". L'indicazione è del Saturnia, ma non ne sono così sicura. Vorrei mettermi in contatto con lei per un aiuto. Non ho trovato un suo indirizzo email nel profilo. Può contattarmi a aureasigna[chiocciola]gmail.com? Grazie.

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  3. Buona sera Sig. Fausto,

    Volevo complimentarti per il blog, molto interessante! Volevo - se è possibile - sapere la fonte dalla quale ha tratto le immagini, sarei molto interessata in quanto sto facendo una tesi sull'Arch. Arduino Berlam e mi interesserebbe molto l'aspetto navale della progettazione dell'architetto.
    Certo in una sua risposta.
    Cordiali Saluti
    Silvia

    P.S. Non esiti a contattarmi al silviadipauli@gmail.com

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  4. Complimenti per l'interessantissimo sito. Per caso conosce i nomi degli ingegneri navali che hanno collaborato ai progetti?
    Le sarò grato se, nel caso positivo, potesse informarmi.
    Marco
    alberghetti@alice.it

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  5. Servizio interessantissimo e che mi fa ricordare quando da bambino sul molo della Stazione marittima di Trieste vedevo attraccare queste due bellissime navi ... non credevo comunque che al loro interno fossero così lussuosamente arredate ... complimenti ancora per il prezioso materiale messo a disposizione

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  6. Buongiorno Fausto,
    complimenti per il blog.
    Perchè non lo ha continuato?
    Sarei molto interessato.
    Complimenti
    giupel@inwind.it

    Peppe

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  7. Salve, ho curiosato sul sito perche' ho di fronte la pianta originale dei ponti della Saturnia (edizione provvisoria ottobre 1948), e ora capisco anche come era arredata. La pianta dei ponti della nave porta la dicitura ITALIA SOCIETA' DI NAVIGAZIONE MOTONAVE SATURNIA. E, con inchiostro rosso in alto c'e' stampato AMERICAN EXPORT LINES, INC.

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  8. Salve signor Fausto.

    Non sono un appassionato di navi, ma ho avuto la sorpresa di scoprire che un mio prozio (fratello di mio nonno) fu uno dei passeggeri del viaggio che fece la Saturnia nel settembre del 1947, salpando da Genova diretta a New York. La motonave era appena stata ristrutturata da ospedale a nave commerciale e restituita all'Italia dopo il sequestro.
    Una scoperta che non interesserà i visitatori di questo suo sito, grazie al quale mi posso fantasticare su quel viaggio su cui mi piacerebbe scoprire di più, in particolar modo su quanto riguarda il mio antico parente del 1884, ma anche vicende ad esso collegate.

    Umberto

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  9. Salve mi chiamo Giuseppe Pasqaule Dempsey ho 66 anni e sono noto e cresciuto a Venezia e la mia finestra guardava il bacino San Marco dove, con una frequenza trisettimanale passavano in alternativa il Vulcania ed il Saturnia, ho avuto anche la fortuna di essere stato su tutte e due da Venezia a N.Y. alla fine degli anni 50 Sul Saturnia ho avuto una traversata memorabile nel novembre 1959 che ci ha costretto, causa condizioni del mare a spostarci così a nord da impiegare due giorni in più di quanto previsto, di quella traversata penso di avere alcune foto, se siete interessati potrei scannerizzarle e farvele aver (fatemi aver indireizzo e-mail)
    grazie tante bepp

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  10. Ho trovato questo interessante indirizzo URL "http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/foto/IL0600005960/8/Equipaggio-della-motonave-Vulcania.html?start=36", a proposito del periodo in cui la Vulcania fu adoperata per il rimpatrio dall'Africa Orientale (1936 circa).
    I miei genitori furono imbarcati sulla Vulcania per raggiungere New York, andata e ritorno , piu' volte, nel 1948-1949-1950: sarebbe possibile, secondo lei, ritrovare qualche elenco passeggeri dell'epoca?
    saluti
    pagus

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  11. Ho fatto il viaggio sul Vulcania nel lontano 1963 studente del 5° anno dell'istituto nautico "Buccari" di Cagliari successivamente ho navigato sino ad arrivare al comando di superpetroliere veramente imponenti, ma il Vulcania è come il primo amore non si può scordare.

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  12. Buongiorno Fausto,
    innanzi tutto complimenti per il sito.
    Ho scoperto che le statue che adornano il caminetto di casa mia sono due delle stature mitologiche (due satiri) che decoravano la piscina coperta del Vulcania. Tali statue sono visibili sulla foto del sito relativa alla piscina del Saturnia. A detta del precedente proprietario della casa le stature sono state recuperte quando la nave è stata requisita dallo stato italiano e traformata per il trasporto truppe. Per caso avete altre immagini della piscina, possibilmente proprio del Vulcania?
    Ringraziandola fin d'ora la saluto cordialmente.
    Alessandro

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  13. Ho viaggiato sul Vulcania da Napoli a New York nel Novembre del 63. Oggi ho 65 anni. Allora era un ragazzetto che andava in America
    con i suoi genitori. Mia mamma e' ancora vivente..
    La cosa particolare del mio viaggio fu l' arrivo a New York. La data: 22 Novembre 1963. Giorno in cui fu assassinato il presidente Kennedy.
    Il viaggio resta ancora oggi a distanza di 60 anni indimenticabile. I porti toccati Gibilterra Lisbona Halifax e finalmente dopo la lunga traversata di un Atlantico tempestoso si giunse a New York quella fatidica mattina. Indimenticabile.
    Se ci fosse qualcuno che legge questo e fece lo stesso viaggio mi puo contattare.
    Ezio

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  14. Io ci ho viaggiato sulla Vulcania nel 1957, mio padre prima di me nel 1956 sulla Saturnia. I ricordi sono ancora nitidi.....sento ancora gli odori invitanti della sala ristorante, e i camerieri che erano tanto gentili con me, bambina di 4 anni.
    Ho fatto lo stesso viaggio sulla Raffaello e sulla Michelangelo........eravamo una famiglia viaggiatrice [ahimè per necessità! ]
    Ora, 58 anni dopo, i ricordi si affollano alla mente........l'attracco, l'enorme salone sia a Halifax, sia a New York. i pianti delle donne quando vedevano i bauli aperti e tutto buttato all'aria per cercare cose "proibite" [formaggi e salumi]. Ricordo la folla di persone per scendere, o che aspettava sul molo.
    Ma soprattutto ricordo mia nonna, piangente sul molo di Napoli.......e giurò che mai più avrebbe assistito ad una partenza! Lei che aveva visto partire 8 dei suoi dieci figli con coraggio e senza una lacrima, crollò quando partii io con mia mamma!
    Bianca

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  15. Complimenti Sig. Fausto,
    il suo blog è un bel modo di conservare la nostra storia.
    Di recente ho acquistato in un contovendita di Firenze un vecchio baule da viaggio americano, al cui esterno erano applicati diversi fogli con indicazioni relative al suo trasporto. Uno di essi, posto sul fondo di altri, lasciava intravedere la sagoma di una nave...quella piccola immagine ha destato la mia curiosità, e mi ha convinto all'acquisto del medesimo, incuriosito di conoscere la storia che potesse aver avuto. Togliendo alcuni fogli superficiali ( cercando di salvarne il più possibile), poco interessanti e di poco valore documentale ( fogli scritti a macchina da scrivere recanti indirizzi di consegna), sono riuscito ad arrivare ai primi strati dove ho trovato alcuni adesivi recanti l'immagine di una nave e le scritte " Consulick New York 5759" e uno con scritto "Genoa".
    Grazie al suo blog sono riuscito a trovare Il transatlantico su cui ha viaggiato questo baule, riuscendo solo ad immaginare quale meravigliosa atmosfera abbia potuto respirare il proprietario di tale oggetto. Non sono mai stato attratto dai viaggi in crociera moderni, ma sicuramente mi piacerebbe farne uno con quelli da lei descritti, legati ad un eleganza ormai persa. Aspettando l'invenzione della macchina del tempo, mi accontento dell'immaginazione concessami grazie al suo blog.
    Grazie per qeusto splendido documento.
    Cordiali saluti.
    Enea Sapienza

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  16. Mio nonno viaggiò sul transatlantico Saturnia, da New York verso l'Italia, credo tra maggio e giugno del 1929. Custodisco gelosamente una foto che fu scattata a mio nonno durante tale viaggio nella veranda esterna. Vicino a lui si nota un salvagente con su scritto "SATURNIA"

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  17. Chiedo scusa ma alcuni dati non combaciano con quelli presenti nel Museo della Cantieristica, secondo i quali, ad esempio, la lunghezza della nave sarebbe stata 181,58 metri. E' possibile sapere quali di questi dati sono da ritenere ufficiali, o almeno quali provengono da fonti più attendibili? Inoltre, inizialmente si parla di una capacità d'imbarco di 2.197 passeggeri. Tuttavia, facendo la somma dei passeggeri suddivisi nelle diverse classi (prima, seconda, turistica e terza), la capacità totale dei passeggeri risulta superiore. C'è una spiegazione?

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  18. ero imbarcato sul Vulcania anni 1957 e meta' 1958, mi ricordo le traversate con un mare impossibile, il Gulfstream sempre arrabbiato d'inverno e il cte di Lussin Piccolo che spronava tutti ''andemo avanti'', mi ricordo che la sera del ''Farewell'' dinner sul buffet c'erano delle torte con la panna tipo ''Boston shortcake'' e in un colpo di mare piu' forte degli altri volarono sui passeggeri, vestiti bene in occasione della festa. finalmente arrivammo ad Halifax e per noi ci attendeva ''armamento lance'' cioe si calavano le scialuppe di salvataggio in mare con remi lunghissimi, morti dal freddo e dopèo l'esercitazione non sentivo piu le braccia e gambe dal freddo, poi finalmente ripresi navigammo verso Boston e dopo puntammo decisamente verso NYC, ho navigato su tante navi ma devo dire che il mare che presi sul Vulcania era considerevole

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  19. I primi motori erano a doppio effetto e a 4 tempi.

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